La funzionalità delle nostre gambe può essere messa in pericolo da diversi disturbi, sia occasionali sia degenerativi. Ecco una breve indicazione di quali possono essere le cause principali di dolore che colpiscono le gambe.

Dolore alle gambe dopo un trauma

La distorsione

Si verifica quando in seguito ad un movimento brusco o ad un urto contro un ostacolo, le superfici di un’articolazione si allontanano momentaneamente tra loro, per tornare subito nella loro sede naturale. In genere questo problema riguarda le articolazioni della caviglia e il dolore è acuto, seguito da un gonfiore.

La frattura

La frattura può essere di tipo chiuso, quando l’osso fratturato non fuoriesce dalla pelle, o esposta quando invece l’osso fuoriesce. Quest’ultima è la più pericolosa perché si accompagna alla perdita di sangue. I sintomi principali sono dolore in corrispondenza dell’osso o dell’articolazione, gonfiore della zona interessata e forte dolore al solo tocco. La parte colpita appare inoltre deformata e con notevoli difficoltà di movimento. Bisogna correre al più vicino pronto soccorso.

La frattura del femore

E’ l’interruzione della continuità dell’osso della coscia. Può dipendere da un trauma o da una malattia dell’osso. La frattura può interessare la parte intermedia (diafisi femorale) dovuta principalmente ad incidenti, oppure la parte superiore (collo del femore), che colpisce soprattutto gli anziani. Oltre che da traumi può essere causata dal processo di osteoporosi che rende più fragile l’osso. Anche in questo caso bisogna andare al pronto soccorso.

 

Se il dolore alle gambe coinvolge i muscoli

Il crampo muscolare

E’ uno spasmo dei muscoli che provoca dolore intenso e difficoltà di movimento della parte colpita. E’ un disturbo comune di chi non usa spesso i propri muscoli e li sottopone improvvisamente a un forte stress. Possono essere causati da un repentino raffreddamento del muscolo, da un riscaldamento prolungato o da disturbi circolatori.

• Il dolore dovuto a un crampo a una parte della gamba è il sintomo principale. Spesso si manifesta anche a riposo. In genere tutto si risolve autonomamente, ma può essere d’aiuto stendere il muscolo facendogli compiere il movimento contrario alla contrazione. Si procede allungando il muscolo e costringendolo alternativamente a stiramenti e rilassamenti.

Gli strappi muscolo-tendinei

Riguardano il danneggiamento dei legamenti che tengono uniti i muscoli alle ossa. Conseguono ad un movimento brusco, scoordinato ed a sforzi improvvisi con i muscoli ancora freddi. Il dolore è acuto in corrispondenza della parte colpita. La gamba va tenuta a riposo e va applicato del ghiaccio per evitare che si gonfi.

La sciatica

E’ caratterizzata dal dolore alla parte bassa della schiena che si estende poi alla coscia, alla gamba e al piede. E’ dovuta alla compressione o infiammazione del nervo sciatico. Oltre al dolore, subentra un irrigidimento della colonna che riduce la possibilità di movimento. L’andatura si fa più lenta, la schiena è spostata in avanti; a volte si possono avvertire anche formicolii agli arti inferiori. Le cause più frequenti sono l’ernia del disco e l’artrosi vertebrale. Altri fattori sono le malformazioni della colonna vertebrale e processi infiammatori. La visita specialistica è necessaria per stabilire la cura più adatta.

 

I problemi osteo-articolari

L’artrosi

E’ una malattia degenerativa che interessa le articolazioni, in particolare quelle che sopportano maggiori pesi come quella delle ginocchia e dell’anca. Coinvolge la cartilagine (superficie di rivestimento delle ossa delle articolazioni) consumandola lentamente fino a deformare le ossa. Il dolore è inizialmente lieve, ad intermittenza. In genere è intenso al mattino, si attenua durante il giorno e si riacutizza la sera. Nelle fasi avanzate diventa ininterrotto disturbando anche il sonno. Il tutto è accompagnato dalla ridotta possibilità di movimento. La visita specialistica è necessaria per stabilire la cura più adatta.

L’osteoporosi

E’ una malattia caratterizzata dal progressivo assottigliamento del tessuto delle ossa a causa della perdita di calcio, che così diventano più fragili ed esposte a fratture. Per quanto riguarda le gambe la zona più colpita è l’osso del femore. Quando si manifesta, infatti, basta un banale passo falso o il sollevamento di un peso eccessivo per provocare una frattura del collo del femore.

L’artrite reumatoide

E’ una malattia infiammatoria cronica che colpisce principalmente le articolazioni. La causa scatenante ad oggi è ancora sconosciuta; si pensa possa essere provocata da un virus che colpisce persone già predisposte geneticamente. Si manifesta con dolore e rigidità dell’articolazione interessata. I sintomi sono più forti al mattino e tendono a diminuire gradualmente con il movimento. Le articolazioni più colpite della gamba sono quelle relative al ginocchio. La visita specialistica è necessaria per stabilire la cura più adatta.

 

Se il dolore alle gambe è causato dalla circolazione

L’ arteriopatia

I  medici definiscono arteriopatia una malattia cronica dovuta al continuo depositarsi di grassi e colesterolo sulle pareti delle arterie (in questo caso quelle delle gambe). Quando i depositi si stratificano finiscono per restringere il lume, cioè il diametro interno, dei vasi, ostacolando così il passaggio del sangue. L:arteriopatia tende a ripresentarsi nei membri di una stessa famiglia.

Oltre alla familiarità però esistono diversi fattori che la favoriscono, come il fumo, la vita sedentaria, l’alimentazione non equilibrata. L’ipertensione arteriosa e il diabete invece la rendono più seria. La visita dall’angiologo è necessaria per stabilire le linee di comportamento e la cura più adatta.

L’insufficienza venosa

Con questo termine si indica la tendenza da parte delle vene a dilatarsi, cioè a sfiancarsi. Questo problema può essere di lieve entità e riguardare i capillari (piccoli condotti venosi) oppure essere un disturbo più serio a carico delle vene. In quest’ultimo caso l’insufficienza venosa dà origine alle cosiddette vene varicose.

Il disturbo non va sottovalutato per diversi motivi: le vene varicose, infatti, rallentano il cammino del sangue verso il cuore e possono infiammarsi (flebite).

Le cause non sono ben chiare ma di sicuro giocano un ruolo fondamentale gli ormoni femminili e la familiarità. Esistono poi diversi fattori di rischio: stare troppo tempo in piedi, la vita sedentaria, la stipsi, la pillola, gli abiti troppo stretti, una dieta troppo ricca di grassi, il fumo, l’esposizione al calore.

La trombosi venosa profonda

Si manifesta con dolori, comparsa di lividi in superficie, anche nei piedi, difficoltà a muoversi, addirittura cambiamento del colore della pelle. Questi sintomi non vanno trascurati perché la trombosi venosa profonda (Tvp) è una malattia seria, che va curata con tempestività.

Consiste nella formazione di un “trombo”, vale a dire di un grumo di sangue, all’interno di una vena profonda,solitamente di una gamba. Questa formazione provoca un’ostruzione, rendendo difficoltosa la circolazione sanguigna, talvolta bloccandola completamente. Se non riconosciuta in tempo la trombosi venosa profonda può diventare molto pericolosa.

Parti del trombo, infatti, possono staccarsi (emboli) ed essere portati dal flusso sanguigno fino al polmone, provocando embolia polmonare. Ecco perché è importante informare subito il proprio medico quando si nota la comparsa dei sintomi sopra descritti.

Le regole per avere gambe sane

Privilegiare un’alimentazione con pochi grassi, zuccheri e poco sale.

Utilizzare calze elastiche a compressione graduata.

Evitare il fumo e le bevande alcoliche.

No ai bagni troppo caldi perché sfiancano i vasi.

Fare in modo costante attività fisica: ginnastica a corpo libero, nuoto, jogging.

Vietato indossare abiti troppo aderenti perché ostacolano la circolazione.

Non sottoporsi a massaggi energici perché rompono i capillari.

Le scarpe ideali hanno un tacco largo e basso: non più di 4 centimetri.

Bere almeno un litro e mezzo oppure due di acqua minerale naturale al giorno.

Evitare di stare per molte ore nella stessa posizione.