E’ sicuramente uno dei dolori più diffusi e purtroppo trascurati. Il mal di denti invece andrebbe subito “denunciato” al dentista: quasi sempre infatti è il segno che il dente o le strutture vicine non godono di grande salute, magari a causa di una carie o di un ascesso. Quando si avvertono fitte di dolore ai denti, quindi, è buona norma correre subito dal dentista.

  • Per prevenirlo è giusto seguire le regole della buona igiene orale e comunque sottoporsi a controlli periodici (almeno uno all’anno) anche se non si hanno problemi.
  • Vediamo in sintesi quali sono le cause più diffuse dei dolori ai denti.

Dolore ai denti: La carie

Si forma per effetto dei batteri presenti in bocca e che si annidano nella placca. I batteri producono sostanze acide, scindendo i residui di cibo che rimangono in bocca. A loro volta queste corrodono lo smalto dei denti producendo un piccolo foro, cioè la carie. Se non curata la carie si diffonde attraverso i vari strati del dente: dapprima corrode lo smalto in tutta la sua profondità e poi arriva fino alla dentina.

In genere, è a questo stadio che si comincia ad avvertire il dolore, soprattutto quando il dente entra in contatto con cibi o bevande troppo calde o fredde, oppure molto zuccherate. Ma il cammino della carie non è ancora finito: se non si interviene essa si diffonde fino alla polpa, che nutre il dente stesso. Così si verifica uno stato infiammatorio, che causa un ascesso spesso con pus.

Dolore ai denti: L’ ascesso

Quando la carie raggiunge il nervo, c’è la necrosi della polpa. Questa, andando in putrefazione, diventa terreno fertile per i batteri, creando così una raccolta di materiale purulento e l’infiammazione.

L’ascesso dentario si manifesta con chiari segni: gonfiore e arrossamento locale, aumento della temperatura, dolore molto acuto. La situazione va affrontata con urgenza dal dentista.

Dolore ai denti: I problemi di malocclusione

Quando i denti, a causa della loro conformazione e posizione oppure per una cattiva ricostruzione del dentista, non combaciano perfettamente si parla di malocclusione. Questa situazione può originare diversi dolori perché alcuni denti risultano messi sotto pressione rispetto ad altri. La polpa così può infiammarsi e dare origine a dolori, soprattutto a contatto con sostanze molto fredde o calde.

La malocclusione inoltre può anche portare la persona a digrignare inconsapevolmente i denti mentre dorme (bruxismo). Al mattino, se “l’attività notturna” è stata notevole, la persona si risveglierà con dolori alle mascelle e ai denti.

 

Dolore ai denti: Il granuloma

Il granuloma è un’infiammazione cronica che colpisce l’apice della radice del dente, la parte opposta alla corona che noi vediamo, che è saldamente impiantata nella gengiva. In genere questo problema si sviluppa in modo del tutto silente, cioè senza provocare dolore.

Questa situazione si può protrarre anche per diversi anni, durante i quali la persona non avverte il minimo fastidio: dopo qualche tempo però l’infiammazione diventa acuta e c’è la comparsa del dolore, Spesso inoltre la gengiva intorno al dente dolorante diventa gonfia ed espelle un po’ di materiale purulento.

In genere, la causa di tutto è la necrosi, cioè la morte, della polpa dentale, la parte molle che sta all’interno del dente: la sua decomposizione dà origine a tossine che fuoriescono dai canali dentali e causano l’infiammazione fuori dall’apice del dente.

La necrosi può avere diverse cause: una carie molto consistente, che intacca anche le parti più profonde del dente, un’otturazione o una devitalizzazione non perfette, un trauma, una cattiva occlusione dentale.

Prevenire il dolore ai denti con l’ igiene

  1. Cambiare lo spazzolino ogni due-tre mesi: più o meno infatti è questo il lasso di tempo necessario per mettere “fuori uso” lo spazzolino. Anche se lo si utilizza in modo corretto, è normale che le setole si sfilaccino, si pieghino verso l’esterno, rendendo così inutile la loro azione di sfregamento.
  2. Non prestare lo spazzolino a nessuno: ciascuno di noi ha una flora batterica orale tutta personale: a volte il contatto con flore diverse può anche causare infezioni o infiammazioni.
  3. Usare sempre il filo interdentale o, per chi usa le protesi, gli scovolini interdentali: rimuovono i residui di cibo anche dagli spazi più difficili da raggiungere.
  4. Utilizzare le pastiglie rivelatrici di placca: evidenziano con chiarezza quali sono i punti in cui la placca batterica si annida più numerosa.
  5. Preferire i dentifrici medicati, che si acquistano in farmacia: contengono i principi attivi in grado di combattere i batteri.
  6. Prestare un occhio di riguardo all’alimentazione: la placca batterica ha origine proprio dai residui alimentari. E’ sempre preferibile ridurre il consumo di cibi zuccherini perché l’eccessivo contatto tra denti e zuccheri infatti facilita la produzione di acidi che corrodono lo smalto dei denti e quindi aprono la strada alla placca batterica e alla carie.